Tu chiamale, se vuoi… EMOZIONI
Cosa sono?
Le EMOZIONI (dal verbo latino “e-‐movére”: trasportar fuori, smuovere, scuotere..) sono stati psichici, affettivi e momentanei, di una certa intensità, che consistono nella reazione dell’organismo a percezioni o rappresentazioni che ne turbano l’equilibrio.
Quando si manifestano?
Le EMOZIONI si attivano quando eventi esterni sono ritenuti rilevanti, cioè quando abbiano un valore e un’importanza per la persona.
Come si manifestano?
Esse si possono manifestare con : modificazioni fisiologiche (alterazioni respiratorie, cardiache..) e reazioni comportamentali (risposte motorie come fuggire o urlare), e risposte di mimica facciale (anch’esse universali e comuni in culture anche molto diverse tra loro).
Che scopo hanno?
UN TEMPO le emozioni erano considerate fenomeni irrazionali, aspetti irrilevanti per lo sviluppo cognitivo, elementi di disturbo e di disorganizzazione del comportamento.
MA OGGI le emozioni sono considerate forme di pensiero valutativo, “guide” per la riorganizzazione delle priorità degli obiettivi individuali, elementi che favoriscono la motivazione per particolari tipi di comportamento finalizzati a risolvere situazioni problematiche.
E allora, che fare con le emozioni?
Riconoscere e vivere la proprie emozioni, nella giusta prospettiva e con la giusta intensità, permette di realizzare appieno la propria persona nella sua specificità e interezza.
Marina Marzani (psicologa-psicoterapista Consultorio Familiare Verona Nord)
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Recensione del Libro: “MADRI OSCURE – Casi clinici”, di Mara Forghieri – Ed. Vivarium
Di materno siamo fatti tutti noi. La madre ci mette al mondo,
ci alimenta con il suo seno, ci tiene in braccio, ci accudisce,
ci insegna le prime parole, ci accompagna come un’ombra
negli anni della crescita.
Il materno respirato da piccoli, buono o cattivo, benefico o malefico, amorevole o malevole, ci appartiene, è dentro di
noi. Segna il nostro modo di stare nel mondo e di relazionarci con gli altri. E contraddistingue il sapersi muovere con libertà sentendosi vive e creative nel percorso dell’esistenza, oppure
il sentirsi intrappolate in lacci dolorosi ed aggressivi intessuti
dai fantasmi dell’esperienza del passato, che inconsciamente ci inducono a reiterare modalità espressive e scelte di vita che ci fanno stare male.
L’autrice Mara Forghieri, psicoanalista junghiana, collaboratrice da anni del Consultorio Familiare Verona Nord, ci parla delle Madri e del materno attraverso la storia di vita di quattro donne. Donne che mosse dal disagio di vivere, dalla sofferenza interiore, dall’infelicità corrosiva, dalla stanchezza di una vita mortificante, hanno chiesto aiuto ed hanno avuto il coraggio di intraprendere la via dell’analisi. Si, hanno avuto coraggio, perché tra tutti i viaggi, quello all’interno di se stesse è il più impegnativo. Richiede di saper guardare con onestà dentro di sé, di raccontare la verità che alberga nella profondità della propria storia, di contattare i pensieri e le emozioni più dolorosi e scabrosi della mente e dell’anima.
E’ nel viaggio interiore, con la guida dell’analista, che queste donne iniziano a mettere ordine nel caos emotivo, ricompongono i frammenti del passato, sanano le ferite antiche, imparano a pronunciare parole amorevoli ed a volersi bene, accettano la storia che sono state e, nonostante tutto, incominciano a vivere in pienezza l’esistenza presente.
La lettura del testo è coinvolgente. Le storie narrate stimolano auto-riflessioni, attivano ricordi e aprono squarci di luce nel mondo interiore del lettore. Insomma, arrivati alla fine del libro ci si accorge che qualcosa è cambiato e che non si è più come prima.
Valeria Marchesini
(Mediatrice Familiare Consultorio Familiare Verona Nord)
Di materno siamo fatti tutti noi. La madre ci mette al mondo,
ci alimenta con il suo seno, ci tiene in braccio, ci accudisce,
ci insegna le prime parole, ci accompagna come un’ombra
negli anni della crescita.
Il materno respirato da piccoli, buono o cattivo, benefico o malefico, amorevole o malevole, ci appartiene, è dentro di
noi. Segna il nostro modo di stare nel mondo e di relazionarci con gli altri. E contraddistingue il sapersi muovere con libertà sentendosi vive e creative nel percorso dell’esistenza, oppure
il sentirsi intrappolate in lacci dolorosi ed aggressivi intessuti
dai fantasmi dell’esperienza del passato, che inconsciamente ci inducono a reiterare modalità espressive e scelte di vita che ci fanno stare male.
L’autrice Mara Forghieri, psicoanalista junghiana, collaboratrice da anni del Consultorio Familiare Verona Nord, ci parla delle Madri e del materno attraverso la storia di vita di quattro donne. Donne che mosse dal disagio di vivere, dalla sofferenza interiore, dall’infelicità corrosiva, dalla stanchezza di una vita mortificante, hanno chiesto aiuto ed hanno avuto il coraggio di intraprendere la via dell’analisi. Si, hanno avuto coraggio, perché tra tutti i viaggi, quello all’interno di se stesse è il più impegnativo. Richiede di saper guardare con onestà dentro di sé, di raccontare la verità che alberga nella profondità della propria storia, di contattare i pensieri e le emozioni più dolorosi e scabrosi della mente e dell’anima.
E’ nel viaggio interiore, con la guida dell’analista, che queste donne iniziano a mettere ordine nel caos emotivo, ricompongono i frammenti del passato, sanano le ferite antiche, imparano a pronunciare parole amorevoli ed a volersi bene, accettano la storia che sono state e, nonostante tutto, incominciano a vivere in pienezza l’esistenza presente.
La lettura del testo è coinvolgente. Le storie narrate stimolano auto-riflessioni, attivano ricordi e aprono squarci di luce nel mondo interiore del lettore. Insomma, arrivati alla fine del libro ci si accorge che qualcosa è cambiato e che non si è più come prima.
Valeria Marchesini
(Mediatrice Familiare Consultorio Familiare Verona Nord)